La funzione uditiva serve a tutti gli esseri viventi per comunicare con i propri simili analizzando stimoli provenienti dal mondo esterno come i suoni , le vibrazioni e i rumori: l'apparato acustico mette in condizione di localizzare la sorgente dei suoni, di percepire i segnali, di analizzarli, decodificarli e integrarli e quindi comprendere il loro significato. L'audiometria, con varie metodiche strumentali e non, misura le caratteristiche funzionali dell'udito rilevando l'eventuale perdita della capacità uditiva e identificando, entro certi limiti, la sede e la natura e la gravità del danno: quindi fornisce dati utili per la diagnosi e la terapia o comunque per seguire l'evoluzione dell'ipoacusia . L'audiometria tonale consente di dividere le sordità in due grandi gruppi: le sordità di tipo trasmissivo, riferibili a lesioni dell'orecchio medio (timpano,catena ossiculare ecc.) e le sordità di tipo percettivo o neurosensoriale in relazione a lesioni degenerative, vascolari, traumatiche, infettive infiammatorie delle strutture dell'orecchio interno e centrali (e in particolare delle cellule neurosensoriali ciliate dell'organo del Corti, danni al nervo acustico e alle vie acustiche centrali che collegano l'orecchio con i centri cerebrali) determinando non solo la difficoltà alla percezione delle parole, dei suoni dei rumori ma anche al loro riconoscimento cosciente . L'indagine audiometrica può essere effettuata a qualsiasi età, seppure con metodiche e strumenti diversi. Già nel neonato si effettua la registrazione dei potenziali evocati uditivi emessi dalle strutture cerebrali in conseguenza di uno stimolo sonoro : inoltre l'uso delle Otoemissioni Acustiche (OEA) presso i punti nascita consente uno screening audiometrico neonatale fin dal primo giorno di vita. L'audiometria comportamentale consiste nell'osservazione delle reazioni del bambino quando è sottoposto a stimoli sonori orali o vocali . Nel neonato non ci si aspetta una risposta del soggetto ma si analizzano le reazioni tipo la reazione cocleopalpebrale o il riflesso di Moro. A partire dai tre anni di età si può valutare la capacità uditiva con i riflessi di orientamento condizionato.Normalmente vengono utilizzati strumenti audiometrici diversi come il Peep Show che divertono il bambino (Play-audiometry nelle varie forme: teatrino, treno, bambole) con cui si verifica se il bambino sentendo un suono che proviene da destra o da sinistra, volge lo sguardo nella giusta direzione: se il bambino si rivolge verso il lato corretto si avvia una proiezione o si accende un giocattolo o si fa partire il treno dal lato corretto. Il gioco viene ripetuto più volte in modo da ottenere un condizionamento del bambino verificando se sente effettivamente e se continua a girare la testa in direzione del suono, aspettando la stimolazione sonora o luminosa. In età adulta l'audiometria richiede una collaborazione attiva da parte del paziente e viene effettuata normalmente in cabina silente per la valutazione di danni uditivi anche a scopo medico legale. L'esame periodico è previsto inoltre a coloro che sono esposti a rumore nell'ambiente di lavoro ( falegnamerie, industrie metalmeccaniche, autocarrozzerie, attività agricole che comportano l'uso di macchine rumorose ecc.) nell'ambito del un servizio di prevenzione dei danni uditivi da rumore sui luoghi di lavoro. L'audiometria protesica e' indispensabile in soggetti ipoacusici in previsione dell'adattamento a una protesi acustica. In questi casi è indispensabile l'audiometria vocale che consente di valutare un deficit uditivo utilizzando, invece dei toni, le parole o frasi alcune delle quali hanno senso compiuto, altre sono parole comuni bisillabiche (naso, sala, trota, noce, sesso , luna ..) o logotomi senza senso compiuto (tafu, sima, vosu ...) L'esame audiometrico vocale viene effettuato non solo in cabina silente ma anche in campo libero, ossia in condizioni più vicine a quelle reali, valutando il guadagno delle protesi acustiche conducendo l'esame vocale senza e con l'uso delle protesi stesse .